CULTURA

L’arte barocca di Giovanna Garzoni approda a Palazzo Pitti

FIRENZE – Dopo la chiusura forzata dovuta al Covid-19, la Reggia di Palazzo Pitti riapre da oggi i battenti con l’inaugurazione di una mostra monografica dedicata alla pittrice barocca Giovanna Garzoni (Ascoli Piceno,1600 – Roma,1670). “La grandezza dell’universo nell’arte di Giovanna Garzoni” (allestita nell’Andito degli Angioini) è un evento espositivo interamente dedicato a questa artista che vissuta nel diciassettesimo secolo è ancora poco nota al grande pubblico. La mostra di Palazzo Pitti propone un variegato repertorio costituito da un corpus di cento opere: ritratti, illustrazioni scientifiche e fantasiosi disegni, oltre a raffinate miniature su pergamena, dipinti e composizioni di nature morte dal sapore esotico, che eseguiti da Giovanna Garzoni raffigurano conchiglie, vegetali, animali e oggetti esotici provenienti da Paesi lontani (Giappone, Cina, Madagascar, Africa, Sud America, ecc.). Di particolare impatto visivo sono l’autoritratto giovanile che l’artista ascolana eseguì a tempera, in miniatura su pergamena, e il grande paliotto a tema floreale (prestito proveniente dal Museo civico fiorentino di Santa Maria Novella). Come dichiarato da Sheila Barker (curatrice della mostra): “obiettivo dell’esposizione è di mostrare lo straordinario respiro geografico della Garzoni, e allo stesso tempo, illustrarne la visione artistica penetrante, mozzafiato. In particolare, Giovanna Garzoni rivolse la sua attenzione agli oggetti esotici presenti nelle collezioni dei suoi committenti, organizzandoli in composizioni che parlavano del cosmopolitismo in crescita nella vita delle corti europee durante questo particolare momento storico di primissima globalizzazione”. Protagonista della cultura del suo tempo, Giovanna Garzoni, fu abile pittrice ad olio, ma anche straordinaria miniaturista, nonché calligrafista, dedita peraltro alla musica, capacità questa che, appena diciannovenne, ebbe modo di estrinsecare alla corte medicea. Il linguaggio profondamente poetico di G. Garzoni fu subitaneamente apprezzato nel suo tempo. Precoce viaggiatrice cosmopolita, l’artista marchigiana ebbe intensi rapporti con le più importanti corti europee di allora; girovagando da Venezia (dove apprese tecniche ad olio), a Firenze (forse ancora diciottenne) dove lavorò presso la corte di Maria Maddalena d’Austria. Nei suoi Grand Tour, spesso accompagnata dall’amica Artemisia Gentileschi, la Garzoni fu pittrice che operò anche a Napoli e poi a Torino, dove nel 1630 alla Corte di Casa Savoia ottenne il titolo onorifico di “Miniatrice di Madama Reale”. All’estero, soggiornando a Parigi ebbe invece modo di frequentare l’entourage di Richelieu (in mostra è presente un ritratto da lei fatto al celebre Cardinale), mentre a Londra collaborò con la corte di Carlo I°. A Roma, la Garzoni ottenne anche il patrocinio dei Barberini e fu introdotta all’Accademia dei Lincei dall’erudito mecenate Cassiano Dal Pozzo, suo fedelissimo estimatore ritenuto gran promoter della rivoluzione artistica e filosofica del Barocco. Per la Garzoni, Dal Pozzo fu amicIzia congeniale, dato che in lei favorì approfondimenti che influirono profondamente sulla sua forma mentis e quindi sulla sua originale produzione, intrisa di medicina naturale, arte e sapere scientifico. L’esposizione “Grandezza dell’universo nell’arte di Giovanna Garzoni” è patrocinata da Ministero per i beni culturali e turismo, The Medici Archive Project, Firenze Musei; l’evento è supportato da American Women Artists (AWA). La mostra è visitabile da oggi fino al 28 giugno 2020; apertura ak pubblico dal martedì alla domenica.
Per maggiori informazioni consultare il Sito: www.uffizi.it

Cristina Fontanelli

Alessandro Lazzeri

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