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La lettera di Cambi: 34 giorni in terapia intensiva all’Ospedale di Prato “Grazie per avermi Salvato la Vita”

Per una persona come me, che ha trascorso tutta la sua vita lavorativa nell’Ospedale di Prato svolgendo la professione di Medico Anestesista, trovarsi ad affrontare un evento grave che per poco non mi è costato la vita può essere davvero una prova molto dura, soprattutto per il fatto che, essendo come si dice “del mestiere”, uno si rende conto di come stanno andando le cose.
Ho lavorato come Anestesista dal 1984 al 2018 (anno del mio pensionamento), e circa un mese e mezzo fa sono stato ricoverato d’urgenza in Terapia Intensiva dell’Ospedale di Prato in condizioni molto gravi; ho letto negli occhi dei miei Colleghi la paura per come si stava delineando la mia situazione, ma ho constatato (e ne ero assolutamente certo) la loro determinazione a reagire ad un evento difficile e dall’esito niente affatto scontato.
Ho trascorso più di un mese tra la Terapia Intensiva e la Terapia Subintensiva, maturando un’esperienza durissima, ma che alla fine si è risolta nel migliore dei modi.
Scrivo questa mia per esprimere tutta la mia gratitudine al personale medico ed infermieristico, agli OSS ed ai fisioterapisti che mi hanno consentito di essere ancora vivo e capace di recuperare una buona condizione fisica.
Quando si lavora in un ambiente come quello in cui ho trascorso tanti anni della mia vita, l’Anestesia e la Rianimazione, si può tendere a considerare con distacco le situazioni critiche che ci troviamo ad affrontare curando i nostri pazienti; invertendo le parti, si ha la cognizione di quanto gli sforzi che ognuno di noi fa o ha fatto per curare pazienti complessi siano preziosi, frutto di sacrificio e spesso anche di partecipazione emotiva.
I miei Colleghi sono stati, insieme a tutto il personale, delle persone fantastiche, professionalmente ineccepibili ed umanamente preziosi; non avevo dubbi su tutto ciò, ma provarlo sulla propria pelle è stata un’esperienza molto bella; non esiste una graduatoria di merito in ciò che mi è stato dato, ognuno per il suo compito ha agito per il meglio, e non potrò mai ringraziare compiutamente tutti per avermi salvato la vita.
Qualcuno potrebbe avere l’idea che io abbia avuto un trattamento di riguardo vista la mia posizione, ma vivendo molti giorni da paziente ho constatato che ero come tutti gli altri malati, e che sia in Terapia Intensiva che in Terapia Subintensiva la precedenza assistenziale è stata garantita secondo priorità assolutamente chiare e indipendenti da qualsivoglia privilegio.
In un mondo nel quale sembra andare tutto male, credo che la mia testimonianza serva a ridare fiducia e conforto a chi opera troppo spesso al limite delle proprie possibilità, con turni lavorativi massacranti che fiaccherebbero chiunque, ma mantenendo sempre lucidità e capacità operative ottimali; voglio anche testimoniare il fatto che il nostro Ospedale si avvale dell’opera di professionisti bravissimi, sulla cui competenza non vi possono essere dubbi.
Grazie, dunque, a tutti coloro che mi hanno assistito, grazie anche per l’affetto che ho sentito trasmettermi e che mi ha aiutato nei momenti di sconforto che ci sono stati, ma ho superato anche grazie a loro.
Buon lavoro a tutti, amici miei!!!
Rodolfo Cambi

Ufficio Stampa
www.uslcentro.toscana.it
AUSL Toscana centro

Franca Ciari

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