In tanti alla riunione col sindaco sul Controllo del Vicinato. In ‘Corea’ verso l’attivazione di alcuni gruppi
In tanti alla riunione col sindaco sul Controllo del Vicinato. In ‘Corea’ verso l’attivazione di alcuni gruppi
Brenda Barnini: «Nessuno può proteggerci più della rete di relazioni che siamo in grado di stringere tra di noi»
EMPOLI – In ‘Corea’ sbarca il Controllo del Vicinato. Con la riunione di ieri sera, martedì 13 novembre, all’interno del Glamour Caffè, pubblico esercizio che si trova lungo la Tosco Romagnola, prosegue l’operazione di conoscenza e ampliamento del progetto voluto dal sindaco Brenda Barnini per diffondere la pratica del recupero del controllo sociale che è sempre esistito nelle comunità locali fra persone che si conoscevano e si davano mutua assistenza nel sorvegliare le abitazioni, le aree in Comune ed anche e soprattutto i figli.
Le aree interessate dal Controllo del Vicinato aumentano e ieri sera, vista la notevole affluenza di persone, oltre 30, grazie al tam tam fra gli stessi cittadini, sono già state registrate alcune adesioni per avviare nelle prossime settimane il progetto, con un coordinatore e alcuni gruppi che interessino indicativamente la zona fra le Vie Zandonai, Piovola, Cilea, Tommaseo e Paganini e altre strade della quartiere cosiddetto ‘Corea’.
Oltre a Brenda Barnini era presente la comandante della Polizia Municipale dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, Annalisa Maritan, il maresciallo Andrea Dianda, dell’Arma dei Carabinieri, e il Commissario Danilo Di Stefano del Commissario di Polizia di Stato a cui, i residenti hanno fatto domande e chiesto informazioni.
«Una serata insieme, in mezzo alla gente, per discutere di come difenderci meglio da furti in abitazione e truffe – ha raccontato il sindaco Brenda Barnini – , ma anche di ma anche di educazione civica alla responsabilità e alla solidarietà tra vicini. Perché nessuno può proteggerci più della rete di relazioni che siamo in grado di stringere tra di noi. Abbiamo parlato di videosorveglianza e di segnalazioni qualificate. Empoli – come ci ha ricordato giustamente il Maresciallo dei Carabinieri Dianda – è ancora una città composta da grandi e piccoli centri dove le persone si conoscono e possono stare insieme. Corea ne è un bell’esempio».
E’ bene chiarire che il controllo di vicinato non è assimilabile in alcun modo all’esperienza delle ronde, ma è invece un modo per collaborare fra cittadini che abitano nella stessa strada, zona o palazzo per controllare i movimenti e le azioni sospette di malintenzionati o comunque per sorvegliare, nel corso delle normali attività quotidiane, la propria area con un occhio più attento.
A causa della mobilità e della dispersione sociale, è frequente che fra vicini di casa ci si conosca poco e difettino le occasioni per socializzare. Forse l’obiettivo più importante del controllo di vicinato è proprio quello di mettere assieme persone che vivono nello stesso contesto per recuperare lo spirito di comunità che è il miglior deterrente contro gli intrusi malintenzionati.
“Nessuno meglio dei residenti conosce in dettaglio le persone, i luoghi e le situazioni dell’area in cui vive o che frequenta. Questa conoscenza di dettaglio (che spesso nemmeno le Forze dell’Ordine possiedono) fa dei residenti i guardiani naturali del proprio ambiente”. È una delle frasi che campeggia sul sito dell’associazione Controllo del Vicinato a cui undici gruppi di cittadini del Comune di Empoli hanno già aderito.