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Capraia e Limite, commemorati gli 11 cittadini deportati nei campi di concentramento 74 anni fa.

Il sindaco Giunti agli alunni delle scuole: “Portiamo sempre nel cuore la storia di queste persone strappate ai loro affetti e onoriamone la memoria”

Il sindaco Alessandro Giunti e  l’Amministrazione Comunale hanno commemorato questa mattina gli 11 cittadini di Capraia e Limite deportati nei campi di concentramento nazifascisti nella notte tra il 7 e l’8 marzo del 1944.

Giuseppe Martelli, Vincenzo Fucini, Umberto Agudio, Genè Larini ed il figlio Giuseppe, Guido Palandri, Priamo Salani ed il fratello Eugenio, Corrado Corti, Otello Bini, Angiolo Michelucci, furono strappati all’improvviso dai propri affetti, costretti a lasciare le rispettive famiglie nella disperazione, nella povertà e nell’ansia dovuta all’assenza di notizie sulla loro sorte.

Pochi giorni prima, il 4 marzo 1944, si era verificato il più grande sciopero nell’Europa occupata ed anche a Limite si erano tenute manifestazioni sotto la sede del Comune e dei cantieri navali.

Il sindaco ha deposto una corona d’allora al cippo eretto nel 1950 all’interno del cimitero di Limite sull’Arno e al monumento inaugurato nel 1984 presso la scuola elementare “C.Corti” di Capraia F.na. Con lui, in rappresentanza dell’Aned (Associazione Nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), Sauro Cappelli, testimone diretto delle deportazioni, altri membri dell’associazione, rappresentanze dei carabinieri e della polizia municipale, della Pubblica Assistenza e della Misericordia, oltre ai parroci di Limite sull’Arno e di Capraia, rispettivamente don Franco Sgrilli e don Wieslaw Pudlo. Presenti anche alcuni parenti dei cittadini deportati, la Giunta, il consigliere regionale Enrico Sostegni e il consigliere comunale Claudio Ometto.

E’ importante essere qui per ricordare i nostri concittadini che, 74 anni fa, tra il 7 e l’8 marzo 1944, pagarono con la vita la volontà di non piegare la testa di fronte al pensiero unico e di ribadire le proprie idee nonostante il regime. Non troverete sui vostri libri di scuola la data dell’8 marzo 1944 a Capraia e Limite, e quindi non potrete leggere nel dettaglio come andarono i fatti. Per questo, a maggior ragione, abbiamo il dovere di ricordare, nome per nome, le persone che morirono nei campi di concentramento e provare a immedesimarsi nelle loro storie, negli affetti strappati all’improvviso, nella disperazione che sicuramente trovava spazio nei loro cuori.  Sta a noi adulti, ma soprattutto a voi ragazzi delle scuole, seguire l’esempio di chi ci ha preceduto ed apprendere quei valori che hanno animato le loro scelte. Il tempo passa, ma non dobbiamo mai dimenticare quanto accadde. E’ un momento doloroso del nostro passato, ma occorre rinnovarne la memoria, perché è grazie a quelle persone che oggi viviamo in uno Stato libero e democratico e possiamo esprimere senza paura le nostre opinioni, all’interno di quel sistema molto prezioso definito democrazia. Quando andate al cimitero o vedete il monumento nel giardino della scuola, mandate un saluto ai nostri concittadini deportati e riflettete su quanto accaduto. In questo modo, onorerete il loro sacrificio”, ha affermato il sindaco Alessandro Giunti rivolgendosi agli alunni delle scuole primarie e della secondaria.

Ragazzi, io sono al tramonto dei miei giorni, al punto più alto della vita, immaginando che essa sia una parabola, mentre voi siete l’aurora. Sta a voi non dimenticare mai quanto accaduto e trasmettere in futuro anche ai vostri figli la storia dei concittadini strappati agli affetti 74 anni fa. Pensate a uomini, donne e bambini stipati su carri bestiame, senza acqua, cibo, servizi igienici, per tre giorni, alle camere a gas, alle violenze che hanno subito. Non dimentichiamolo”, ha affermato Sauro Cappelli.

Gli alunni delle scuole hanno recitato alcune poesie sulla pace e si sono cimentati con alcune canzoni accompagnate dal suono del flauto.

 

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Servizi Generali – Ufficio Affari Generali (Addetto Stampa)

Franca Ciari

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