“Ho trovato grande professionalità e dedizione al lavoro da parte di tutti i colleghi che operano nella struttura”
E’ Simone Vanni il nuovo direttore della Medicina d’urgenza del San Giuseppe di Empoli. Nato a Firenze, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1993 presso l’Università degli studi di Firenze e nel 1999 si è specializzato in medicina interna. Precedentemente ha lavorato presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi dove è stato responsabile dell’area di osservazione breve del Pronto Soccorso ed ha ricoperto incarichi di altissima professionalità nell’ambito del “percorso del paziente con trombo-embolia polmonare acuta”.
Dal 2016, sempre a Careggi, è stato responsabile per il pronto Soccorso dell’ECLS terapeutico (ExtraCorporeal Life Support) nell’ Unità Dipartimentale ECMO ( ExtraCorporeal-Menbrane-Oxygenation) diretta dal dottor Giovanni Cianchi.
Ha svolto una intensa attività scientifica e di ricerca, nel 2004 ha ricevuto il titolo di dottore di ricerca in Fisiopatologia clinica. Negli ultimi anni si è dedicato a studi clinici inerenti la medicina d’urgenza ed in particolare riguardo la diagnosi, prognosi e terapia del trombo-embolismo venoso.
La struttura di Medicina d’Urgenza, nelle sue articolazioni di Pronto Soccorso, Osservazione Breve e HDU (High Dependency Unit), ha come mission quella di garantire l’inquadramento clinico e la terapia in emergenza-urgenza.
“E’ proprio questo il nostro obiettivo primario, ha sottolineato Vanni, la pronta risposta al cittadino che si rivolge all’ospedale in condizioni critiche. La nostra disponibilità è di 24 ore su 24 e siamo impegnati per risolvere le problematiche mediche acute dei cittadini. Il nostro lavoro è, nelle fasi più critiche, un lavoro di team. Niente potremmo fare senza la presenza di altri specialisti che rispondono assieme a noi alle cure dei pazienti più critici.
Per svolgere bene questo lavoro occorre quindi una forte integrazione con il 118 e con le altre specialistiche dell’ospedale.
In questi giorni, ha aggiunto Vanni, mi sono immerso nella realtà ospedaliera trovando professionalità e dedizione al lavoro non comuni, sia da parte del personale medico che di quello infermieristico, OSS e di tutte le varie figure professionali che vi operano.”
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