Porrajmos
La mostra racconta le vicende che portarono allo sterminio di massa di Rom e Sinti, una pagina di storia poco conosciuta.
“Porrajmos” è infatti un termine poco noto anche tra coloro che sono più attenti al dovere della memoria. Eppure è una delle parole del genocidio, traducibile come “divoramento”, con cui le persone appartenenti alla minoranza linguistica Rom e Sinta indicano lo sterminio del loro popolo sotto il fascismo e il nazismo. Un altro modo per ritornare all’orrore dei lager, per provare a evocare ciò che è davvero successo.
Lo sterminio delle persone appartenenti alla minoranza linguistica è poco conosciuto, eppure dovrebbe suscitare interesse anche solo per il fatto che la loro persecuzione in epoca fascista e nazista risulta essere l’unica, ovviamente con quella ebraica, dettata da motivazioni esclusivamente razziali: proprio come gli ebrei, infatti, Rom e Sinti furono perseguitati e uccisi in quanto razza inferiore destinata non alla sudditanza e alla servitù, ma alla morte.
La mostra, realizzata dall’Istituto di Cultura Sinta, Associazione Nevo Drom, Associazione Sinti Italiani di Prato è promossa nell’ambito del più vasto programma realizzato in occasione del Giorno della Memoria da Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca, Provincia e Comune di Lucca, la Scuola per la Pace e molti altri Comuni del territorio. Alla mostra ha collaborato anche l’ANPI provinciale di Lucca.
L’esposizione rimarrà a Palazzo Ducale fino al 10 febbraio, poi sarà allestita a Borgo a Mozzano (13 / 23 febbraio), Barga (26 febbraio / 11 marzo), Castiglione di Garfagnana (17 marzo / 8 aprile).