Cina, Millennials e streetwear trascinano le vendite.
Dopo un 2016 fiacco, le vendite di prodotti di lusso stanno risalendo la china facendo decisamente meglio del previsto. A dirlo è la consueta analisi sul settore luxury condotta dalla società di consulenza Bain &Co insieme a Altagamma. Grazie al mix favorevole arrivato da cinesi, Millennials e streetwear, quest’anno le vendite di beni di lusso cresceranno (a cambi costanti) del 6 per cento arrivando a 262 miliardi di euro di giro d’affari a livello mondiale, dicono gli esperti. Una stima che smentisce quella formulata qualche mese fa dagli stessi analisti, che avevano delineato il 2017 come un altro anno fiacco per il comparto lusso, con una crescita tra il 2 e il 4 per cento.
IL CLIMA E’ CAMBIATO – D’altronde gli attentati terroristici avevano frenato il turismo in Europa e le vendite di prodotti di lusso, mentre il rallentamento dell’economia cinese aveva limitato la capacità di spesa in quel paese, lasciando il segno sul settore luxury. Oggi il clima appare decisamente cambiato. I turisti stanno di nuovo tornando in Europa e la ricca classe media cinese è tornata a fare shopping, compensando il calo visto sul mercato americano. Un mix favorevole che fa di nuovo vedere rosa attorno a un comparto che ha molto sofferto negli ultimi tempi. Bain & Co. arriva a ipotizzare che l’industria nel suo complesso una crescita al ritmo del 4-5 per cento l’anno fino al 2020, sostenuta anche dalle vendite online, che sono in costante aumento.
CRESCITA SANA – A qusta buona notizia se ne somma una ancora migliore: la crescita di quest’anno è «più sana» rispetto al passato, in quanto guidata da un aumento dei volumi piuttosto che da un incremento dei prezzi e appare anche più equilibrata tra acquisti da parte dei turisti e dei residenti, come osserva Federica Levato, partner di Bain & Co., nonché autrice del rapporto. Il merito va però anche alle aziende di lusso, che hanno saputo ripensare le loro strategie e ristabilire un rapporto di fiducia con la clientela, osserva ancora.
TRAINO CINESE – Molto di questo incremento va al mercato cinese. I compratori cinesi rappresentano ormai il 32 per cento del mercato dei beni di lusso. Sono la nazionalità in assoluto più numerosa e fanno shopping sia in patria che quando sono all’estero. Ecco perché la Cina resta un mercato così importante per le maison del settore. Anche perché la classe media cinese è in costante espansione e la domanda di beni di lusso in arrivo dal paese dovrebbe salire ancora.
PUNTARE SUI MILLENNIALS – Non solo cinesi. I Millennials, ossia i nati tra i primi anni ‘80 e la metà degli anni ’90, rappresentano già oggi un terzo del mercato dei beni di lusso. Dove si sta affacciando anche la successiva Generazione Z, quella dei nativi digitali, cresciuti con lo smartphone tra le mani. Ecco perché diverse maison del lusso hanno avviato collaborazioni con i brand dello streetwear e con giovani popstar e influencer puntando su t-shirt e sneaker, felpe e jeans. Un ponte verso i più giovani che rappresenta comunque un costo, anche perché si tratta di un pubblico esigente e poco fedele: a fronte del 65 per cento delle imprese di lusso che vedrà aumentare i propri ricavi nel 2017, solo il 35 per cento riuscirà anche a far crescere l’utile operativo, osserva Bain & Co.