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“CEROTTI COLORATI NELLA PEDIATRIA DEL SAN JACOPO”

Il 13 aprile scorso i “Cerotti colorati” si sono recati nella pediatria del presidio ospedaliero San Jacopo di Pistoia“-

Insieme ai “Cerotti Colorati” saranno presenti gli operatori sanitari del reparto, il dottor Rino Agostiani direttore della unità operativa, la coordinatrice infermieristica Stefania Magnanensi e la direzione sanitaria del presidio ospedaliero.

I “Cerotti Colorati” è l’Associazione Arciragazzi Valdinievole attiva nei reparti pediatrici.

L’esperienza di Arciragazzi nell’animazione in corsia, nasce nel 2002 con laboratori attuati nei Comuni della Valdinievole che proponevano attività ludiche, manuali, espressive di socializzazione e che promuovevano il Diritto al Gioco. Da quando, nel marzo 2002, il progetto è entrato nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Pescia.

Nell’anno 2003 viene attivato il progetto specifico “Cerotti Colorati” che,  grazie al finanziamento del CESVOT per l’iniziativa “Percorsi d’Innovazione”, protrae e consolida la suddetta esperienza.

Nell’anno 2004 l’Associazione organizza il corso di aggiornamento “Un Sorriso in Corsia”, finanziato ancora dal CESVOT, con obbiettivo l’informazione e la promozione della “Terapia del Sorriso”.

 

 “Cerotti Colorati” nasce come progetto per la Pediatria dell’Ospedale SS.Cosma e Damiano di Pescia per spostarsi nel 2013 nella Pediatria dell’Ospedale San Jacopo di Pistoia.

 

“Cerotti Colorati” è un progetto rivolto a tutti i bambini e  ragazzi ricoverati  in ospedale, anche in day hospital, e che si trovano a vivere una situazione di disagio fisico e psichico dove è necessaria un’assistenza di tipo globale, attenta alle cure fisiche, ma anche alle esigenze di carattere psicologico e sociale. A tale scopo, il progetto vuole porsi come sostegno diretto al bambino, ma anche ai familiari, ai medici e agli infermieri che giocano concorrono a stimolare in lui emozioni positive.

Lo staff medico e infermieristico, si avvale dell’ausilio dell’operatore del sorriso, talvolta per risolvere difficoltà con il bambino, per calmarlo nei momenti più salienti del ricovero come analisi, o quant’altro possa essere vissuto come evento ansiogeno. 

 

Lontano dal proprio ambiente familiare conosciuto, infatti, il bambino apprezza la visita del mago e del clown. 

 

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Daniela Ponticelli

Coordinamento Ufficio Stampa

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Franca Ciari

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