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Via al recupero del Monastero di Santa Maria della Marca – inizio lavori primi di aprile!

Via al recupero del Monastero di Santa Maria della Marca
Circa 900.000 euro il finanziamento a disposizione per il primo intervento,
che riguarda il recupero e il restauro dell’ex Chiesa di Santa Chiara

Recupero del patrimonio storico-artistico, ma anche riqualificazione delle infrastrutture culturali al servizio della comunità, affinché possano diventare funzionali per una rinnovata vocazione turistica di tutto il territorio. Sono queste le finalità del recupero del Monastero di Santa Maria della Marca, un progetto ambizioso che finalmente coglie il primo traguardo con l’avvio dei lavori per il recupero e il restauro dell’ex Chiesa di Santa Chiara, previsto ai primi di aprile.

Circa 900.000 euro le risorse a disposizione per questo primo intervento, in parte riconducibili a un finanziamento che risale addirittura al Governo Renzi (400 mila euro, nell’ambito dell’iniziativa bellezza@governo.it) e per 500 mila attraverso finanziamenti del PNRR, assegnati tramite la Soprintendenza speciale del Ministero della Cultura.

L’intervento di recupero funzionale della Chiesa contempla sia i lavori di consolidamento strutturale che opere di restauro, per riportare la Chiesa al suo antico splendore. In particolare, oltre ad alcuni affreschi che al momento non sono pienamente visibili (uno di questi è già stato restaurato nel 2015) è previsto il restauro delle decorazioni e altri elementi di pregio come ad esempio l’altare maggiore, la fonte battesimale, l’organo a canne.

Inoltre, è prevista la sistemazione dell’area esterna, ovvero la piazza che si trova all’interno del complesso monastico. Un intervento che risponde sia a necessità di tipo tecnico (evitare infiltrazioni e allagamenti della chiesa) sia alla possibilità di reinventare questo spazio per potervi ospitare eventi culturali all’aperto. In altre parole, un’area di cui possa beneficiare la stessa Chiesa (magari per esigenze di culto) oppure la Scuola di Musica, la Filarmonica “G. Verdi” e le associazioni, a partire dall’associazione “Sveliamo la Marca” fino agli “Amici della Lirica Umberto Borsò” per i quali il Monastero rappresenta già un punto di riferimento.

Grande soddisfazione è stata manifestata anzitutto dall’Associazione “Sveliamo la Marca”, che proprio quest’anno ha festeggiato i dieci anni di vita, e che si è impegnata fin dalla sua nascita nel recupero della Chiesa e nella valorizzazione di tutto il complesso monastico

“L’associazione Sveliamo la Marca e la Parrocchia di Santa Maria della Marca – osserva Roberto Ciofi, Presidente dell’Associazione “Sveliamo La Marca” – accolgono con grande soddisfazione la notizia dell’apertura del cantiere presso la vecchia chiesa. Dopo dieci anni di intensa attività questo inizio dei lavori segna un momento importantissimo verso il recupero delle storiche e importanti strutture per il quale l’associazione e’ nata e ha lavorato. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a questo primo risultato, e in particolare l’amministrazione comunale, quella attuale e quella precedente, che condividendone l’importanza ha fatto propri gli obiettivi del recupero”.

“Siamo molto contenti – ha sottolineato la Sindaca, Francesca Giannì – di arrivare finalmente alla consegna del cantiere per i lavori alla Chiesa di Santa Chiara. Per noi è strategico riuscire a recuperare il nostro patrimonio storico artistico, di concerto alle istituzioni religiose presenti sul territorio che sono fortemente connesse con tutta la nostra comunità, e con le quali collaboriamo quotidianamente per una Castelfiorentino che preservi le proprie eccellenze storico artistiche. Quello della Chiesa di Santa Chiara è un recupero particolarmente felice, poiché raccoglie un’eredità molto importante di recupero dal basso dei beni culturali e della loro presa in carico da parte della collettività. Voglio ricordare che le prime iniziative volte alla sua valorizzazione sono scaturite proprio da un’associazione, “Sveliamo La Marca”, nata grazie alla semplice volontà di tante cittadine e cittadini, che hanno dato un impulso fondamentale al recupero del complesso monastico. Questo dimostra che laddove c’è stato un moto collettivo e spontaneo dal basso, sostenuto dall’Amministrazione per la tutela dei beni artistici, si possono ottenere finanziamenti e cogliere risultati di grande rilievo per la nostra comunità. Una volta completato l’intervento, la Chiesa di Santa Chiara potrà essere destinata sia come luogo di culto che come polo culturale, nella prospettiva di un recupero completo di tutto il complesso di Santa Maria della Marca”.

“Siamo davvero felici – osserva l’Assessore alla Cultura, Franco Spina – di poter vedere l’avvio di questo cantiere tanto atteso e vantare e affiancare l’Associazione “Sveliamo la Marca” che è prezioso patrimonio da sostenere nella progettazione culturale (e sociale) del territorio e soprattutto nello stimolare un nuovo senso della comunità, fondato sulla collaborazione. La valorizzazione di un patrimonio come quello della Marca, importante polo francescano del XIII secolo con affreschi di Niccolò Pietro Gerini e Cenni di Francesco, è di grande importanza non solo per preservare il tesoro che rappresenta e la storia del nostro territorio ma anche per avviare un percorso a più ampio raggio per incentivare sempre più il complesso e le realtà che vi gravitano (come la Scuola di Musica e la Cappella della Visitazione di Via Benozzo Gozzoli) come polo culturale “al di là del ponte”.

“L’inizio dei lavori alla chiesa del monastero – osserva Don Valentino Cheli, Parroco di Santa Maria della Marca – è il primo passo verso un recupero storico e cultuale della vita cristiana di Castelfiorentino e in modo speciale della parrocchia della Marca. Sono felice che tutto questo sia nato dalla spinta di un gruppo di persone che hanno preso a cuore la situazione della chiesa e che nella collaborazione attiva con le istituzioni a partire dal comune e dalla sovrintendenza si sia potuto raggiungere questo traguardo”.

Nella foto: la Chiesa di Santa Chiara che si intravede dall’ingresso nel Monastero (Foto di Stefano Longhi)


A.S.

Stefano Longhi

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