Prodotti tipici delle zone del terremoto 2016. Il farro di Monteleone.
Il farro di Monteleone
Nell’area di confine tra le regioni Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche, ci sono condizioni agro-climatiche che consentono di definire una vera e propria macro-area, dove sono state collezionate numerose accessioni di farro dicocco, Triticum turgidum subsp. dicoccum.
Il farro è uno dei primi frumenti coltivati dall’uomo, la sua origine risale a circa 9000 anni fa e, attraverso un processo evolutivo nel corso della domesticazione, è arrivato ai giorni nostri. Da allora, cioè dalla nascita dell’agricoltura, il farro è vissuto nella memoria e nella quotidianità di interi popoli del Mediterraneo e, in particolare della dorsale appenninica centro-meridionale dell’Italia, dove è co-evoluto insieme a colture e culture locali. Grazie a questo legame la coltivazione del farro si è tramandata fino ad oggi e in aree come l’alta Valnerina, la coltura delle relative varietà locali probabilmente non si è mai interrotta.
Sono state individuate 18 varietà locali di farro dicocco, prevalentemente in Valnerina e in particolare nell’area di Monteleone di Spoleto.
(Fonte: La biodiversità vegetale in Umbria e la sua conservazione)
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