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ESCLUSIVA, Lorenzo Amoruso: “Palladino allenatore-rivelazione. Qualificazione in Champions o vittoria della Conference? L’una non esclude l’altra, questa Viola può non porsi limiti”
ESCLUSIVA, Lorenzo Amoruso: “Palladino allenatore-rivelazione. Qualificazione in Champions o vittoria della Conference? L’una non esclude l’altra, questa Viola può non porsi limiti”
Lorenzo Amoruso ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse.it. L’ex difensore, nativo di Bari, ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano il calcio italiano: in questo estratto, le osservazioni dell’ex giocatore sulla Fiorentina, club che ha fatto parte della sua carriera sportiva.
La Fiorentina si riscatta in campionato con il successo di misura sul Cagliari, dopo l’eliminazione in Coppa Italia ad opera dell’Empoli. Può dirsi di quest’ultima un obiettivo fallito della squadra di Raffaele Palladino?
“(…) Contro l’Empoli c’è stata una flessione nel rendimento e si è percepita un po’ di insicurezza, ma sarà stata figlia del momento davvero terribile che i calciatori hanno vissuto domenica scorsa. Nessun dramma va fatto, anche perché ci sono tante partite da giocare e altri obiettivi importanti per i quali occorre lottare. (…)”.
Marco Baroni, fino a questo punto della stagione, è l’allenatore “rivelazione” di questo campionato, secondo Lei?
“Direi che, insieme a Baroni, c’è anche Palladino. Sono loro due a far parlare di sé più di tutti gli altri, proprio perché non so in quanti si aspettassero di vedere la Lazio e la Fiorentina in questa posizione attuale di classifica. (…) Per quanto si è visto finora, sono i due allenatori che hanno dimostrato di possedere più coraggio, perché stanno riuscendo a farsi rispettare dai propri calciatori. (…) Ci tengo ad aggiungere che sia Baroni che Palladino stanno facendo grandi cose senza avere i cosiddetti ‘fenomeni’ in squadra, come può essere, invece, per l’Inter, la Juventus e lo stesso Milan. (…)”.
Dovendo scegliere una delle due, per la stagione attuale sarebbe meglio ottenere una qualificazione alla prossima Champions League o vincere la Conference League?
“Nel gioco del calcio nulla può essere scelto a priori. Di certo, l’una non esclude l’altra. Credo che, soprattutto in questa stagione, ci siano i veri presupposti per ambire a entrambi gli obiettivi, senza alcun tipo di limiti da porsi. (…) Non bisogna dimenticare che arriverà il mercato di gennaio, per il quale il Presidente Commisso non ha escluso la possibilità di compiere uno sforzo importante per portare qualche altro elemento utile a dare man forte.
Volendo trovare qualche punto debole, la squadra è un po’ a corto nel numero dei centrocampisti. Inoltre, c’è stata anche questa bruttissima tegola di Bove, per cui potrebbe darsi di vedere qualche volto nuovo. Direi che l’obiettivo della Conference League sia primario, considerando che negli ultimi due anni si sono perse due finali europee, oltre a quella in Coppa Italia contro l’Inter. Gli orizzonti di questa Fiorentina possono allargarsi ben oltre il campionato stesso. Soltanto il campo, però, potrà dirci la verità”.