EVENTI

Teatro delle relazioni

Teatro delle relazioni

Uno speciale progetto che unisce IED Firenze e Fondazione Palazzo Strozzi attraverso una mostra e un ciclo di performance che riflettono sull’idea di comunità attraverso le opere di artisti e collettivi contemporanei italiani e internazionali

Visite Guidate

ogni martedì ore 16 – in lingua italiana

ogni giovedì ore 16 – in lingua inglese

Su prenotazione a: liviapolacco99@gmail.com

 

Promosso e organizzato da IED Firenze e Fondazione Palazzo Strozzi, il progetto Teatro delle relazioni indaga il concetto di comunità nelle sue diverse accezioni: comunità come spazio di appartenenza che forma il nostro modo di vivere e stare insieme, ma anche comunità come pratica di creazione artistica che ridefinisce nuovi modelli di produzione e condivisione.

L’iniziativa si articola in due sedi: una mostra presso il nuovo polo delle arti visive di IED Firenze, all’interno dell’ex Teatro dell’Oriuolo (7 novembre-20 dicembre 2024), e una tre giorni di performance negli spazi della Strozzina a Palazzo Strozzi (28-30 novembre 2024) realizzata in collaborazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati.

Attraverso le opere di Annamaria Ajmone, Agnese Banti, Aleksandar Đuravčević, Sara Leghissa, Franco Menicagli, Scuola di Santa Rosa (Francesco Lauretta e Luigi Presicce) e Wurmkos, Teatro delle relazioni offre una panoramica su più linguaggi espressivi – disegno, scultura, performance, suono e pratiche partecipative – e apre una riflessione sul valore delle relazioni nel nostro presente. Le opere e le performance, appositamente realizzate per la mostra, indagano le radici culturali condivise, la pratica artistica come forma di trasformazione sociale e le diverse forme di convivialità, rispondendo al bisogno collettivo di spazi di relazione e appartenenza.

La mostra nella nuova sede di IED permetterà di aprire alla città lo spazio dell’ex Teatro dell’Oriuolo come luogo di sperimentazione e produzione artistica e culturale. Il progetto è il primo di un palinsesto di iniziative che, a partire dall’offerta didattica, proporranno mostre, workshop, talk ed eventi che intrecceranno i saperi e i linguaggi delle arti visive, del design, della moda, della comunicazione in una nuova produzione di conoscenza aperta allo sconfinamento tra discipline.

Nel ciclo di performance presso la Strozzina a Palazzo Strozzi, con protagonisti Annamaria Ajmone, Agnese Banti e Sara Leghissa, l’esplorazione del corpo nello spazio, la dimensione dell’ascolto collettivo e la partecipazione attiva all’azione artistica saranno le diverse declinazioni per indagare il concetto di comunità nelle sue possibili declinazioni di significato da parte di tre artiste italiane la cui ricerca spazia tra danza, suono e performance.

Il progetto segna il quarto anno di collaborazione tra IED Firenze e Fondazione Palazzo Strozzi, ed è coordinato da Daria Filardo (IED Firenze) e Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi), con il contributo curatoriale della classe del Master in Curatorial Practice 2023-24 (Lidia Barca, Sofia Blanco Arreguin, Elisa Casari, Anthony DeMasi, Yu Dong, Juliet Agnes Gibbs, Emma Joanne Hughes, Natálie Koudelková, Alice Palmerini, Sara Piccioli, Livia Polacco, Erika Radonic, Savina Ražnatović, Silvia Russo, Lucía Sánchez Flores, Amanda Joy Smith, Szonja Hanna Szurop). La mostra si arricchisce di una pubblicazione realizzata con Kunstverein Publishing Milano.

Il tema scelto questo anno, la comunità e le sue forme di relazione, pone riflessioni centrali nella definizione del nostro presente e nell’immaginazione del nostro futuro e ci permette di esplorare una dimensione critica e progettuale insieme” dichiara Benedetta Lenzi, direttrice di IED Firenze. “In questo contesto, la comunità educante di IED – attraverso la collaborazione e lo scambio virtuoso con Palazzo Strozzi – si apre alla città offrendo nei nuovi spazi dell’ex Teatro dell’Oriuolo un luogo dove fare esperienza e ripensare forme di appartenenza, comunità temporanee, radici comuni.”

Il progetto Teatro delle relazioni unisce diverse forme e modalità espressive che mettono in dialogo artisti affermati ed emergenti per riflettere sulla capacità dell’arte di ridefinire concetti come comunità e individualità, convivenza e condivisione” dichiara Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. “Questa iniziativa, frutto della solida partnership tra Fondazione Palazzo Strozzi e IED Firenze, si arricchisce quest’anno della collaborazione della Fondazione Hillary Merkus Recordati, amplificando il nostro impegno nella valorizzazione dei talenti contemporanei, tramite il ciclo di performance che tra il 28 e il 30 novembre presso la Strozzina a Palazzo Strozzi permetterà di esplorare il potere delle relazioni umane nel nostro presente”.

INFO E ORARI

Mostra Teatro delle relazioni

7 novembre – 20 dicembre 2024
- IED / ex Teatro dell’Oriuolo, Via dell’Oriuolo 31, Firenze

Orario: lunedì-venerdì, ore 8.30-18.30

Ingresso gratuito

Ciclo di performance Teatro delle relazioni a Palazzo Strozzi

28 – 30 novembre 2024 Palazzo Strozzi, Strozzina

Ingresso libero su prenotazione fino a esaurimento posti disponibili:

  • Giovedì 28 novembre, ore 19.00: Annamaria Ajmone, Il Segreto
  • Venerdì 29 novembre, ore 18.00, 19.30, 21.00: Agnese Banti in collaborazione con Andrea Trona, (o) Immersione nel suono
  • Sabato 30 novembre, ore 19.00: Sara Leghissa, Una cosa che sogno da sempre

Uffici Stampa

STUDIO MADDALENA TORRICELLI

Maddalena Torricelli

Tel. +39 02.76280433

studio@maddalenatorricelli.com

FONDAZIONE PALAZZO STROZZI

Lavinia Rinaldi

Cell. +39 3385277132

l.rinaldi@palazzostrozzi.org

IL PROGETTO

Teatro delle relazioni si articola in tre linee narrative intrecciate, Ricorda, Immagina e Non dormire, che invitano il pubblico a riscoprire la memoria condivisa delle comunità, a immaginare nuove possibilità per il futuro e a reinterpretare il presente.

Cosa sono le comunità? Perché sono così essenziali e come possiamo proteggerle? Un paradosso caratteristico della nostra contemporaneità è il senso di vicinanza che la tecnologia sembra offrire che si contrappone all’effettiva difficoltà nel costruire delle relazioni nella vita di tutti i giorni. I device che usiamo costantemente ci danno accesso al mondo, ma allo stesso tempo lo filtrano isolandoci e parzialmente allontanandoci dalla realtà che ci circonda. In questo contesto, il ruolo dell’artista diventa cruciale: creare spazi di riflessione, connessione e dialogo. Teatro delle relazioni vuole stimolare una discussione sull’ecosistema delle comunità, incentivando connessioni umane autentiche e invitando il pubblico a vivere una pluralità di realtà in un’epoca di crescente frammentazione e forte individualismo.

RICORDA

Le pratiche artistiche di Aleksandar Đuravčević, Agnese Banti e Franco Menicagli intrecciano arte, memoria e comunità attraverso linguaggi che si muovono tra scultura, installazione e suono. Le loro opere sono dispositivi di memoria ed evocano azioni collettive ed esperienze comuni provenienti da storie diverse.

Aleksandar Đuravčević presenta History in Your Blood, un testo di grandi dimensioni composto da sfere di marmo policromo che alludono un cosmo di relazioni in cui i confini, le migrazioni, le diaspore e i conflitti della storia trovano una sintesi. Nel cortile dell’ex Teatro dell’Oriuolo, l’artista presenta Show Me the Way, un bastone pastorale, un tondino di ferro zigrinato da costruzioni coperto in foglia oro, che richiama simboli religiosi, ma con un tocco di sottile ironia che ne arricchisce il significato, offrendo una lettura più stratificata.

Agnese Banti esegue in collaborazione con Andrea Trona (o) Immersione nel suono, una performance sonora in cui il pubblico è invitato a sedersi in una geometria di altoparlanti, mentre gli artisti occupano in maniera quasi invisibile il centro della sala. Gli altoparlanti da cui è diffusa la voce dell’artista sono utilizzati come una presenza scultorea, disegnano un’ellisse nello spazio e delimitano l’area della performance. La sessione di ascolto condiviso offre un’esplorazione della dimensione onirica e rituale del suono. Nella sede dell’ex Teatro dell’Oriuolo, Banti presenta l’installazione sonora dabquesre[yyyyyyyyy5] strettamente collegata alla performance realizzata a Palazzo Strozzi.

Franco Menicagli crea un’installazione site-specific dove un gruppo di sculture in poliuretano trovano l’ideale palcoscenico su una struttura in legno ancorata all’architettura dello spazio. La costruzione, che ricorda un ponteggio auto costruito, accoglie le figure antropomorfe richiamando la presenza di attori e spettatori, suggerendo una connessione materiale e simbolica tra il passato e il presente del Teatro.

IMMAGINA

Questa linea narrativa interpreta l’immaginazione come un atto collaborativo. Attraverso i progetti di Annamaria Ajmone e della Scuola di Santa Rosa, Immagina invita a riflettere sui futuri possibili delle relazioni e degli spazi che abitiamo. I progetti degli artisti esplorano nuove forme di relazione e produzione artistica, favorendo così il dialogo su come rimodellare la nostra esistenza collettiva.

La coreografa Annamaria Ajmone presenta la performance Il Segreto, che esplora la trasmissione orale della conoscenza e le dinamiche di inclusione ed esclusione attraverso l’uso dello spazio, del corpo e della voce. Le azioni tra i performer definiscono progressivamente un codice comportamentale condiviso che allude a quelle forme di tradizione non scritta, attraverso le quali possono ancora essere diffusi saperi non ufficiali.

La Scuola di Santa Rosa, fondata nel 2017 da Francesco Lauretta e Luigi Presicce, riunisce ogni settimana comunità temporanee attraverso sessioni di disegno a Firenze e in altre città. Questa pratica artistica sottolinea l’importanza del disegno come forma di conoscenza collettiva e del momento conviviale come attivatore del processo creativo. Per Teatro delle relazioni la Scuola di Santa Rosa realizza un’installazione composta da più di duecento disegni che provengono dall’archivio degli artisti e da nuove sessioni di disegno realizzate durante i mesi dell’esposizione.

NON DORMIRE

Non Dormire è un invito ad agire per il pubblico, affinché rimanga vigile e consapevole di ciò che accade intorno a sé e nel mondo ed è la prospettiva attraverso cui sono osservate le pratiche partecipative di Wurmkos e Sara Leghissa, che incoraggiano la mobilitazione e l’attivazione delle comunità, sottolineando l’azione rispetto all’inazione, la connessione rispetto all’isolamento.

Il collettivo artistico milanese Wurmkos presenta un lavoro nato da una serie di workshop tenuti a Palazzo Strozzi con un gruppo di studenti delle scuole secondarie di secondo grado fiorentine. Un collage di grandi dimensioni, composto da immagini e forme stratificate, riflette sull’idea di comunità partendo da alcune parole chiave del progetto: convivialità, appartenenza e corpo. Un pranzo domenicale all’ex Teatro dell’Oriuolo concluderà il processo creativo. Il grande collage realizzato con Wurmkos sarà la superficie sulla quale tutti i partecipanti condivideranno un pasto, rendendo visibili le relazioni consolidate nei mesi precedenti. Il collage rimarrà nello spazio espositivo insieme a una grande fotografia che documenterà l’azione collettiva.

La lecture-performance Una cosa che sogno da sempre di Sara Leghissa presenta un’indagine artistica in cui l’artista usa l’affissione di manifesti per stimolare il confronto sull’invisibilità dei corpi nello spazio pubblico e alcune esperienze di comunità e cura reciproca. Gli spazi della Strozzina sono trasformati dall’artista in un luogo di riflessione politica, invitando il pubblico a interagire con parole e musica, creando una comunità temporanea.

BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI

ANNAMARIA AJMONE

Annamaria Ajmone è danzatrice e coreografa. Al centro della sua pratica c’è il corpo utilizzato come materia plasmabile e mutevole. La sua pratica si dirama in modo tentacolare, attraverso formati e durate. Le performance sono il risultato di un lavoro collettivo, nato da incontri e confronti che portano a un’ibridazione di saperi e che scardinano la definizione dell’autorialità individuale aprendosi a una dimensione corale. Ha presentato i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing arts tra cui: Torino Danza (Torino), Fog Festival (Milano) La Biennale Danza (Venezia), Santarcangelo Festival, La casa encendida (Madrid), brut (Vienna), Bit-teatergarasje (Bergen), Palais de Tokyo (Parigi). 

 

AGNESE BANTI

Agnese Delia Banti è un’artista sonora, musicista e overtone singer con base a Bologna. Originaria dell’Appennino Tosco-Emiliano e con esperienze in diversi luoghi del Mediterraneo, da diversi anni collabora con varie realtà della sperimentazione sonora e performativa. La sua attività artistica gravita intorno alla composizione per lo spazio, la voce corale, gli studi sul paesaggio sonoro, la ricerca attorno al rapporto gesto-suono, i repertori di musica tradizionale e la dimensione collaborativa del processo creativo. Collabora stabilmente con Tempo Reale, centro di produzione, ricerca e didattica musicale e lavora a progetti di canto armonico con il compositore Roberto Laneri. È fondatrice del progetto The Songbook del collettivo della Scuola di Musica Elettronica di Bologna (2018-2021). Nel 2023 si è dedicata al progetto performativo Speaking Cables, dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti, in collaborazione con il sound designer, musicista Andrea Trona.

ALEXANDAR DURAVCEVIC

Aleksandar Đuravčević è un artista che vive e lavora a Brooklyn, New York. La sua pratica spazia tra il video, l’installazione e il disegno, e le sue opere esplorano temi come la mortalità, la memoria e l’identità. La storia personale dall’artista, che ha lasciato l’ex Iugoslavia nei primi anni Novanta a causa della guerra, affiora nelle opere risuonando in una dimensione più universale. Nel 2015 Đuravčević ha realizzato il padiglione del Montenegro alla Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York, il Brooklyn Museum di New York e la Harvard University di Cambridge, MA.

SARA LEGHISSA

Sara Leghissa è un_artista attivə nel campo dell’arte performativa. La sua pratica avviene principalmente nello spazio pubblico, esplorandone le dinamiche di potere. Crea sistemi e dispositivi che cercano di mimetizzarsi e confondersi con il contesto in cui avvengono, intercettando pubblici diversi, attraverso principi di mutualità, cura, formazione e autodeterminazione collettiva. Co-organizza Nobodys Indiscipline, una piattaforma per lo scambio di pratiche nella Performing Art; NESSUNO, un raduno pubblico notturno per coloro che reclamano e celebrano l’energia dei corpi e la loro diversità; Una Sauna, spazio ed espediente di incontro per la costruzione di pratiche collettive.  

FRANCO MENICAGLI

Franco Menicagli è un artista che lavora principalmente con la scultura, vive e lavora tra Prato e Donoratico (Li). Si è formato all’accademia di Belle arti di Firenze e a quella di Carrara; ha fondato studioMDT a Prato, collettivo artistico e spazio no profit per l’arte contemporanea. Prima di dedicarsi alla scultura installativa e all’arte pubblica, si è occupato di design e produzioni video. Tra i suoi progetti più importanti di arte urbana e ambientale: Inluogo Matera 2005, Cantieri d’arte, Viterbo 2006, Clues, Spoleto 2012, A chi non piace guardare il cielo, Palazzo Strozzi, Firenze 2014, M’arte, Palazzo Pretorio Volterrra 2017, Arte di Confine, Prato 2024.

SCUOLA DI SANTA ROSA

Scuola di Santa Rosa è stata fondata da Francesco Lauretta e Luigi Presicce dopo una sessione informale di disegno all’aperto sul Lungarno Santa Rosa, a Firenze nel 2017. Da quel momento, i due artisti si riuniscono ogni martedì per dedicarsi a sessioni di disegno in vari bar di Firenze, in altre città, o in istituzioni culturali. La Scuola di Santa Rosa crea piccole comunità temporanee di artisti, dilettanti e appassionati che si riuniscono attraverso la pratica del disegno. L’informalità degli appuntamenti contribuisce al processo creativo aperto che si nutre di relazioni, parole, segni, creando uno spazio continuo per il pubblico che contribuisce con gesti collettivi alla produzione artistica.

WURMKOS

Wurmkos è un laboratorio di arti visive fondato nel 1987 a Sesto San Giovanni. È un luogo aperto, un’esperienza “basagliana” che mette in relazione arte e fragilità senza porsi obiettivi di salvezza, al quale contribuiscono persone che afferiscono alla sfera dell’arte e non, realizzando opere collettive. Negli anni hanno realizzato mostre sia in Italia che all’estero: Thomas Gallery, Carmarthen (Gran Bretagna); Galerie Maerz, Linz (Austria); Biennale d’Arte di Venezia; Biennale di Gwangju; Museo di Villa Croce, Genova; La Triennale di Milano; PAC Milano; Museo Morando, Milano; MACRO, Roma; COD, Tirana (Albania); PAV – Torino; Museo del 900, Milano. Nel 2011 si costituisce Fondazione Wurmkos onlus per tutelare il patrimonio, materiale e culturale, del gruppo e condividerlo con la collettività.

Redazione

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