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Uffizi. Riaprono le nuove sale del Botticelli e dei pittori del suo periodo.

Agli Uffizi riaprono le nuove sale del Botticelli e dei pittori del suo periodo.

Valorizzato il percorso del primo Rinascimento e riunito il corpus botticelliano grazie all’esposizione del grande affresco staccato raffigurante l’Annunciazione.Il restauro sostenuto dall’associazione “Friends of Florence”.

Riaprono arricchite dell’Annunciazione, le sale degli Uffizi dedicate ai capolavori di Botticelli. Gli spazi erano stati chiusi alcuni mesi fa per essere sottoposti a un lungo intervento di restyling e riallestimento. Si tratta delle sale 9-15, dedicate al primo Rinascimento. In questi spazi, in parte ricavati entro i volumi che un tempo costituivano il perduto Teatro mediceo, sono ora esposti i dipinti dei Pollaiolo, Hugo van der Goes, Domenico Ghirlandaio, insieme a un consistente nucleo di opere di Botticelli, incluse le celeberrime Primavera e Nascita di Venere.

Il riordino di questa sezione del museo si armonizza con le adiacenti sale dei Primitivi e ne continua lo spirito: i capolavori sono esposti con un ritmo largo e spaziato, che permette al visitatore di osservarli con calma e raccoglimento, nelle migliori condizioni. L’illuminazione naturale dall’alto proviene da profonde strombature praticate nel soffitto, sistemate in coincidenza delle residue e intatte capriate del teatro buontalentiano.

Il progetto delle nuove sale Botticelli risponde innanzitutto alla necessità museografica di rendere più confortevole la visita alla collezione botticelliana, esigenza ben illustrata dalle parole del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “La disposizione dei dipinti nelle nuove sale di Botticelli è studiata in ragione dei flussi di persone davanti ai capolavori. L’esperienza del visitatore non solo è incomparabilmente migliorata, ma si offre inoltre una lettura critica delle opere: ciascuna esposta in relazione diretta di stile, o di cronologia, o di soggetto con quelle che si trovano nelle vicinanze. Sulle”nuove” pareti non solo è materialmente illustrata la rete di relazioni culturali e stilistiche tra fiamminghi e fiorentini ben nota alla critica, ma si dà giusta enfasi anche alle opere tarde di Botticelli, mentre le “icone” più celebrate – la Primavera e la Nascita di Venere – acquistano la giusta prospettiva nelle grandi sale, comunicanti anche visivamente”.

Questa missione di profondo rinnovamento della veste della Galleria è stata perfettamente interpretata anche dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, guidata dal Soprintendente Andrea Pessina, che aggiunge: “Gli ambienti, completamente rinnovati sia nella veste architettonica che impiantistica, sono restituiti alla fruizione pubblica unitamente ai Corridoi, oggi dotati di un nuovo impianto di illuminazione. Complessivamente, fra la realizzazione di nuovi spazi espositivi e il rinnovo di alcune sale preesistenti, salgono così a circa 7000 metri quadrati le superfici espositive a oggi interessate dall’intervento di restauro”.

Il restauro è stato sostenuto da una donazione liberale da parte della Fondazione non profit Friends of Florence, che in sole sei settimane di sottoscrizioni ha raccolto, fra i propri generosi soci sostenitori d’oltreoceano, l’intera cifra necessaria all’illuminazione, all’allestimento delle sale, e ai restauri dei dipinti. Con quest’atto munifico, ha ricordato la Presidente della Fondazione Simonetta Brandolini d’Adda, si rinsalda ancora una volta lo storico legame che unisce gli interessi della cultura americana al patrimonio storico artistico fiorentino.

 Alessandro Lazzerinascita-di-venere

 

 

Franca Ciari

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