

Questa notizia non ci voleva proprio. Sono addolorato.
“Dodi”, il professor Piscini, ci ha lasciato.
La sua assenza si sentirà e impoverisce la città. Mancherà a tutti e anche a me.
Lo conoscevo di nome poi anni fa ebbi modo di sederci accanto al pranzo della Pro Loco, in cui era attivo.
Finimmo a chiaccherare fin dopo pranzo, seduti in disparte a fumare una sigaretta.
Mi fece incuriosire sul palio di Siena, perché da buon senese sapeva tutto.
Ogni volta che ci incontravamo finivamo per prenderci un po’ di tempo per chiacchierare un pò.
Dodi rendeva interessante anche un buongiorno e lo avresti ascoltato per ore senza fatica con quel suo modo di condividere ciò che sapeva mai altezzoso o saccente, ma divertito.
Con l’occhio vispo, la sigaretta accesa, muovendo le mani raccontava ciò che sapeva, in modo semplice, anche autoironico.
Queste soste in centro con Dodi erano un piacere dal gusto tipicamente ed esclusivamente empolese.
Proprio con lui che empolese non era, ma qui decise di restare perché “a Empoli si sta bene”.
L’ho visto un pò di tempo fa. Ci incrociammo in centro, lui andava verso la “sua” biblioteca.
“Signor Sindaco!” “Professore!”, uno sguardo ironico, tipico, due battute e poi se ne andò in cerca di libri, letture, ricerche.
Ciao “Dodi”, grazie professore.
Ascoltarti è stato un privilegio.